La bellezza salverà il mondo

Oggi l’istituto di ricerca Censis pubblica un’indagine con la quale si punta a documentare che “o l’Italia fonda la sua risalita sulla bellezza o si espone a una deriva di impoverimento (anche economico)”. Sorprende, assai positivamente, quindi, la fotografia che emerge poichè viene rappresentata una cittadinanza viva e non poco sensibile al fascino della bellezza. Ad una bellezza etica più che estetica. Gli italiani, come sempre più spesso sta succedendo, sono molto “oltre” rispetto ai governanti di questo Paese. E se avessero loro le redini del cavallo, probabilmente, saprebbero bene come e dove farlo correre.

Per gli italiani la bellezza è categoria più etica che estetica. I nostri concittadini sono stanchi della bruttezza espressa in molte realtà emerse dalla recente cronaca. «Il 70% degli italiani è convinto che vivere in un posto bello aiuti a diventare persone migliori, riconosce cioè un legame tra etica ed estetica, e dà valore educativo alla bellezza». La bruttezza ha una matrice politica, nel senso che la classe dirigente ha esibito comportamenti disdicevoli (75% degli intervistati) e un linguaggio volgare e aggressivo (40%). Il 23,8% pensa che il Paese si sia intristito e il 46% che si sia imbarbarito. Oltre il 50% ritiene che la coesione sociale abbia fatto argine alla deriva che si stava imboccando. L’intelligenza, il talento, il merito e la cultura sono i pilastri su cui fondarsi per recuperare «un’Italia bella», il cui spirito, per il 60% degli intervistati, è ancora forte.

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  • La confraternita del suolo | [ciwati] su 26 gennaio 2012 alle 11:49

    […] più stretto, per rilanciare una campagna che attiene alla nostra idea di Paese (alla sua bellezza, certamente, ma anche alla sua bontà, potremmo dire, e alla sua struttura produttiva, e alle […]

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